PAOLO
GONZATO
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Paolo Gonzato (Busto Arsizio, 1975) vive e lavora a Milano. Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Brera, il suo percorso artistico si muove tra l’arte contemporanea e funzionale: dipinti, sculture, collage, installazioni e performance uniscono lo studio del design alla poetica dell’arte. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private e sono state esposte in mostre nazionali e internazionali, personali e collettive, tra le quali Officine Saffi e Camp Design Gallery, Milano; Cabana Mad, Lisbona; Museo Internazionale delle Ceramiche, Faenza; Biennale di Venezia; Tate Modern, Londra. All’attivo ha diverse esperienze curatoriali e progetti non-profit; ha inoltre collaborato con Fiorucci Art Trust e altre realtà per la realizzazione di perfomance, dj set e interventi site-specific.
Paolo Gonzato definisce la propria ricerca un mash-up di elementi, modalità, possibilità in cui nulla è assoluto - dal latino ab-solutus, libero da limitazioni o vincoli - e la creatività può essere evasa in mille modi possibili. I suoi lavori nascono dalla fertile ibridazione tra arte, architettura, design e moda: andare a vivisezionare e analizzare ogni possibile riferimento dell’esteso arcipelago estetico-culturale che informa la sua pratica sarebbe uno sforzo tassonomico poco utile a coglierne l’attitudine anti-accademica e nomadica.
Gonzato è infatti un attraversatore: non solo in un senso post-moderno, ovvero nell’inesauribile sviluppo di un rutilante esercizio di stile. Il processo concettuale che porta alla concrezione visiva o plastica dei suoi lavori ricorda quel paradossale fare dell’artista che è “dimenticare a memoria”, caro all’artista Vincenzo Agnetti: il grado zero non è né possibile, né desiderabile. L’artista contamina e risignifica, in una chiave che oscilla tra la teatralità e il camp, scarti e frammenti di una contemporaneità globalizzata, mercificata e meticcia, ricercando fluidità tra concetti, materiali, registri aulici e bassi, poetici e prosaici.
La serie Out of stock, sviluppata negli anni in molteplici variazioni, è un esempio di questo processo, che parte da frammenti estemporanei e transitori. Avanzi dallo studio, così come elementi del proprio quotidiano o di persone vicine all’artista, sono messi in musica dal caratteristico pattern arlecchino a losanghe di Gonzato: pur assumendo colori e forme disparate, mantengono il controllo formale e la riconoscibilità di un classico. Anche le Baracche nascono da un’ispirazione umile, la lamiera ondulata - materiale di architetture di fortuna, paesaggi senza progetto né qualità: l’artista ne sublima la precarietà in bizzarri corpi luminosi, le imperfezioni in preziosi pezzi unici.
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